La microspesa è un acquisto di piccolo importo che spesso passa inosservato in un bilancio familiare. Importi minimi, da pochi centesimi a qualche euro, che nessun consumatore, quando l’attenzione è concentrata su: affitto, spesa alimentare, benzina, ecc., si metterebbe a conteggiare nell’analisi mensile delle entrate e delle spese. Tuttavia, nell’insieme le microspese quotidiane possono raggiungere anche somme considerevoli ed eguagliare a fine mese gli importi delle macrospese.
Per rendere chiaro il concetto, ci viene in aiuto la metafora del “rubinetto gocciolante”, che nel fattivo chiarisce quale trappola possa celare un rubinetto gocciolante trascurato, vediamo. Quando si lascia aperto il rubinetto alla massima gittata per 5 minuti, ad esempio quando si lavano i piatti, si è consapevoli che dal rubinetto fuoriescono almeno 20-25 litri d’acqua, lo spreco è palese, ma ciò è necessario; stranamente uno spreco simile, passa quasi inosservato, quando un rubinetto di casa gocciola ogni 30 secondi per circa una settimana senza che nessuno se ne accorga, eppure i 20-25 litri d’acqua vengono in egual modo perduti “goccia a goccia”.
Proviamo adesso a sostituire l’acqua con i soldi e il rubinetto con il portafoglio. Quando si fa una spesa occasionale di grande importo, ad esempio una tv, è chiaro che il consumatore sia consapevole che subirà una considerevole uscita di denaro dal portafogli. Viceversa, le microspese quotidiane, ad esempio l’acquisto di un pacchetto di caramelle al bar, sono piccole e quasi invisibili come le gocce di cui prima. Eppure, conti alla mano, nel budget familiare, la somma delle microspese può eguagliare nel corso del mese l’importo di una macrospesa. Per esempio, un caffé e un pacchetto di caramelle al bar può costare soltanto 2 euro. Ripetendo lo stesso gesto tutte le mattine, cinque giorni su sette, a fine mese si sono spesi almeno 40 euro solo in caffé e caramelle. Nulla di male a farlo, ma se a fine mese vi mancano i soldi per comprare il latte o per fare la spesa, è razionale tagliare le microspese in caffé e caramelle. Ovviamente si tratta solo di un esempio per rendere l’idea del potenziale risparmio che ognuno può ottenere facendo più attenzione alle microspese quotidiane. Lo stesso può dirsi per tutte le spese quotidiane di piccolo importo.
Elenchiamo qui di seguito alcuni consigli pratici per evitare la trappola del rubinetto gocciolante:
Eliminare le piccole spese. Dare alle piccole spese la stessa attenzione e importanza che si dà alle grandi spese. Spendere 2-3 euro al giorno in piccole spese equivale ad una uscita mensile di circa 60-90 euro.
Limite giornaliero alle microspese. Se eliminare del tutto le microspese è difficile, può essere utile fissare un limite giornaliero di microspese da non superare. Ad esempio un euro.
Microspese per abitudine. Evitare le microspese frutto soltanto di abitudini e non di vera e propria necessità o utilità. Se una spesa non ti serve, tagliala… poco importa se si tratta di piccoli o grandi importi.
Togliere le monetine dalle tasche. Non considerare le monetine e i centesimi come denaro di scarto. Toglile dalle tasche e raccoglile in un salvadanaio a casa. Quando il salvadanaio è pieno portale pure da qualsiasi negoziante, sarà ben felice di cambiartele in denaro cartaceo.
Molto interessante.