Contro un debitore insolvente può essere richiesto il pignoramento dello stipendio o della pensione. Esistono comunque dei limiti e degli strumenti di tutela che il debitore dovrebbe conoscere . Il limite massimo che può essere pignorato è di un quinto valutato al netto di ritenute, per tributi dovuti allo Stato, alle province ed ai comuni, mentre sale fino alla concorrenza di un terzo per causa di alimenti dovuti per legge; Molto spesso si confonde il pignoramento dello stipendio con la cessione del quinto (visto che le proporzioni sono le stesse): in realtà in questo secondo caso si tratta di una scelta volontaria del debitore mentre nel caso di pignoramento questo non ha scelta.
Ma è comunque possibile salvaguardare i propri diritti attraverso gli strumenti che la legge riconosce. Chi subisce un pignoramento dello stipendio o della pensione ha la facoltà di chiedere al Giudice, in sede di udienza per la dichiarazione del terzo, una riduzione della quota pignorata.
Il debitore in questi casi deve dimostrare che il denaro a sua disposizione mensilmente tenuto conto del quinto pignorato, non gli permette di far fronte alle esigenze di mantenimento in maniera dignitosa. Deve infatti essere sempre in ogni caso garantito al debitore il cosiddetto minimo vitale.
Oggi invece purtroppo purtroppo sempre più persone subiscono il pignoramento del proprio stipendio senza il controllo di un giudizio di sostenibilità. Rivolgersi a professionisti del settore è un modo per assicurarsi la garanzia dei propri diritti in materia.