Uno dei mestieri sicuramente più dibattuti è quello del giornalista: ad oggi, infatti, si parla sempre più spesso delle difficoltà di diventare un giornalista, sia dal punto di vista pratico e della formazione – spesso molto lunga e per nulla facile – sia sotto il profilo del lavoro vero e proprio, per il quale è molto importante un certo periodo di gavetta.
Tuttavia, nonostante le difficoltà di seguire questa strada, esiste la possibilità di diventare un giornalista pubblicista, che è un ruolo sicuramente molto simile, per alcuni aspetti, a quello del giornalista professionista, ma per il quale non vengono richiesti tutti i requisiti propri del giornalista di professione.
Prima di spiegarvi quindi a grandi linee come diventare giornalista pubblicista, è importante chiarire di cosa si occupi effettivamente il giornalista pubblicista, e in cosa pertanto il suo ruolo differisca da quello del professionista.
Secondo la legge italiana – come viene specificato nella legge 69/1963, art. 1, IV comma – il giornalista pubblicista è colui che svolge un’attività giornalistica non occasionale e retribuita ma che esercita altre professioni o impieghi, a differenza del giornalista professionista che invece esercita in modo esclusivo e continuativo la professione di giornalista: è stata infatti proprio la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 256 del 2 aprile 1971, ha definito in maniera chiara e precisa la differenza tra le due professioni, identificabile con la professionalità esclusiva del ruolo del giornalista professionista, che non è invece tale nel giornalista pubblicista, che svolge quindi un’attività definita “a tempo parziale” proprio perché non è la sua attività principale.
Come la professione di giornalista di professione, anche quella del giornalista pubblicista è comunque considerata tale dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, tanto che essa viene inserita in un elenco a parte, detto appunto dei giornalisti pubblicisti.
Cosa fare quindi per diventare un giornalista pubblicista?
Prima di tutto, è bene spiegare che sebbene vi sia questa differenza fondamentale tra l’uno e l’altro impiego, ciò non toglie che anche il pubblicista è un operatore del settore dell’informazione e, per questo, anche il suo ruolo deve essere sottoposto ad alcune regole e ad un periodo ben definito di gavetta.
Per diventare giornalista pubblicista, infatti, è molto importante quindi rispondere ad alcuni requisiti ben definiti che vi elenchiamo qui di seguito
-Buone capacità di scrittura
-Flessibilità, capacità di lavorare in squadra perseguendo il medesimo obiettivo
-Volontà e pazienza
-Periodo minimo di gavetta presso un giornale regolarmente registrato di almeno due anni
-Numero minimo di articoli pubblicati pari a 70.
Nello specifico, quindi, per diventare giornalista pubblicista occorre aver lavorato per un periodo minimo di due anni presso un giornale che sia regolarmente registrato ed aver quindi realizzato, in maniera costante e continuativa, un numero di articoli pari almeno a 70.
Se si possiedono questi requisiti, ci si può infine rivolgere all’Ordine dei Giornalisti e fare quindi richiesta per l’iscrizione all’albo dei pubblicisti tramite un apposito modulo al quale verrà applicata una marca da bollo di 14,62 euro.
Attenzione, poiché le documentazioni da presentare in allegato sono molte, è bene informarsi preventivamente su quali siano le richieste dell’Ordine dei Giornalisti sito nella propria regione di appartenenza. Ad ogni modo, i documenti che potrebbero risultare utili sono il modello F24 regolarmente pagato e la dichiarazione fatta dal commercialista dell’editore presso il quale si è svolta la collaborazione che è da intendersi chiaramente retribuita; i certificati di carichi pendenti e casellario giudiziario, che possono essere richiesti presso un’agenzia o presso il Tribunale della propria città di residenza; autocertificazione di residenza, data di nascita, titolo di studio e cittadinanza, nonché la copia di tutti gli articoli prodotti nell’arco dei due anni, in modo che si leggano la data, l’intestazione del giornale e la propria firma.
All’approvazione delle pratiche – che vanno presentate unitamente ad una somma di 35 euro – si diventa a tutti gli effetti giornalisti pubblicisti: sarà quindi compito dell’Ordine informare relativamente alla quota annuale da versare e ad eventuali documentazioni ulteriori da produrre.