I mercatini di antiquariato sono sempre più diffusi anche se il nome ormai non corrisponde più alla merce in vendita. L’antiquariato, per essere così definito, deve avere più di 200 anni ed ormai di mobili o oggetti fino ai primi dell’800 non se ne trovano molti. I mercati sono infestati di nuovo, di rifatto, di in stile. Se siete consapevoli e contenti di portarvi a casa un pezzo fatto il mese scorso, magari in Cina, va benissimo ma se cercate cose vecchie fate attenzione. Ovviamente non mi riferisco a cose che costano pochi euro, ma se il vostro budget è più alto avete diritto ad acquistare cose autentiche.
Primo suggerimento fondamentale è documentarsi. Comprate i libri prima degli oggetti. Ci sono moltissimi libri dedicati ad un tipo di oggetto o mobile, divisi per stile, per epoca, per marchio e ne trovate a pochi euro nei mercatini stessi. Non andate su quelli quasi enciclopedici, lì troverete solo i pezzi da museo, il top del top e non sono quelli i pezzi che vedrete nei mercatini.. Ci sono delle piccole guide con marchi o stili con molti suggerimenti su come riconoscere i pezzi che costano 3-5 euro e sono tascabili e utilissime. Visitate le mostre-mercato, girate molto e chiedete.
Potrete anche farvi un’idea del valore di certe cose guardando su Internet i siti di vendita all’asta, tipo Ebay. Non cercate nella lista degli oggetti in vendita ma nella colonna di sinistra nella voce inserzioni completate dove vi appariranno gli articoli venduti o non venduti con il prezzo realizzato. Una certa conoscenza storica, inoltre, vi potrà aiutare a non acquistare per esempio un oggetto definito dell’800 e marcato Cecoslovacchia
Quando andate per mercatini tenete nella borsa: una macchina digitale (dovrete sempre chiedere il permesso prima di fotografare), un metro, una lente di ingrandimento, il libro dei marchi o la guida di quello che state cercando e se fate collezioni particolari, tipo piatti di Natale, la lista dei pezzi che già avete.
Per quanto riguarda il dove acquistare cercate di rivolgervi, sempre se cercate pezzi di valore e non solo l’oggettino curioso o simpatico, a venditori che abbiano pochi tipi di merceologia in vendita ma ovviamente pezzi unici. I banchi pieni di cose diverse sono i più divertenti ma difficilmente il venditore si potrà intendere di ogni genere. Gli antiquari più preparati hanno solitamente una o due categorie di specializzazione e tutti hanno comunque nel cuore una passione per un certo tipo di merce. Troverete in linea di massima una maggiore preparazione e la passione li spingerà ad aver voglia di parlare delle cose che amano con esperienza e sincerità.
Date un’occhiata agli imballaggi che sono sotto o dietro ai banchi. La presenza di cartoni uguali, con i numeri di serie, polistirolo, sono tutti indicazione di cose nuove e produzione seriale presenti sul banco. Alla larga, ovviamente, dai banchi che hanno decine di tipi di tazze simili, o targhe da pub inglese o specchi con cornice dorata di ogni forma e grandezza o lampade ‘Tiffany’ o calici da parata di vetro di Murano. Queste cose le troverete più facilmente e forse anche a meno nei centri commerciali o nei magazzini cinesi.
Non abbiate timore a chiedere dettagli, da un commerciante preparato potrete imparare moltissimo e, in caso di acquisto, a farvi rilasciare una dichiarazione che riporti una descrizione dettagliata di quanto acquistato, epoca di produzione e provenienza, eventuali marchi o firma e dichiarazione di autenticità del periodo dichiarato. Il tutto va corredato di biglietto da visita o timbro del venditore con numero di telefono ed indirizzo.
Ripeto, non chiedetelo per un acquisto da pochi euro ma se state spendendo parecchio ne avete tutti i diritti. Questo vale per tutte le merceologie, dai mobili alle borsette firmate. Evitate di chiedere ad un commerciante, a meno che non sia un vostro amico, di andare a vedere per vostro conto un pezzo esposto da altri o uno appena acquistato per darne una valutazione. E’ poco etico e molto imbarazzante.
Un minimo di sconto lo potrete chiedere, molto francamente è già stato calcolato nella decisione del prezzo di vendita ma ricordatevi che siamo in Italia e non in Medio Oriente. Un commerciante sa sempre perfettamente quanto ha pagato l’oggetto e a quanto lo può vendere per avere un utile. Neppure in questi tempi molto grami si può vendere senza considerare le tasse o un minimo di utile.
Non pensiate di essere bravi o furbi spuntando il 50% del prezzo indicato. O il prezzo era stato raddoppiato proprio per quello e la metà è esattamente il prezzo giusto o quel pezzo proprio non lo voleva nessuno perché ha qualche magagna o proprio non piace. Personalmente a richieste del 30% o più di sconto chiudo immediatamente la trattativa dato che sento insultata la mia onestà e la mia professionalità.
Una specifica a parte per quanto riguarda i metalli preziosi. Un venditore ambulante che non abbia un negozio NON è mai autorizzato a vendere metalli preziosi che sono soggetti a registri di compravendita speciali. Non viene rilasciata autorizzazione a chi non ha una sede fissa di commercio dove le forze dell’ordine possono controllare le documentazioni.