In passato abbiamo messo in luce i vari campi di attività in cui un call center opera ed anche preso in considerazione la struttura/organizzazione tipica di un’impresa di call center.
Si è quindi evidenziato come i call center siano stati avvantaggiati da alcuni cambiamenti strategici ed organizzativi che le imprese e gli enti hanno effettuato nel corso degli anni passati.
Come trovare clienti per un call center.
Un call center, come del resto ogni tipo di attività, è alla ricerca continua di clienti e di ‘commesse’ per riuscire a garantire il proprio livello di produttività.
I call center rappresentano una struttura flessibile ma non in modo assoluto e quindo, non possono permettersi di ‘avere tempo morti’ di attività.
Hanno una quota di personale fisso che deve essere impiegato in maniera continuativa e quindi, occorre garantirsi flussi di lavoro costante nel corso dell’anno.
Un call center dispone di lavori (o appalti) continuativi od abbastanza continuativi che gli permettono di garantire alla propria organizzazione un gestione stabile nel tempo ed accanto a questo tipo di lavorazioni, gestiscono anche una serie di servizi per periodi limitati.
Per questa ragione, i call center dispongo di una parte di personale fisso ed un’altra di dipendenti con contratti ‘flessibili’ : a chiamata, con contratti a tempo determinato, con contratti di collaborazione continuativa, ecc..
La capacità del management di un centro chiamate nel riuscire ad ottenere contratti costanti ed anche remunerativi, risulta fondamentale per la redditività del call center e la sua possibilità di andare avanti con l’attività.
Può accadere che i grandi call center per evitare di dover assumere nuovo personale e quindi, avere costi fissi eccessivi, offrano in subappalto una serie di lavorazioni a call center di piccola dimensione.
Questo tipo di acquisizione lavori, rappresenta una costante per alcuni piccoli e medi call center.
Il rischio in questi casi, è dover anticipare i costi di gestione per ottenere in cambio il pagamento delle fatture molti mesi dopo e/o gestire commesse con margini di guadagno molto basse.
Alcuni call center hanno saputo ‘inventarsi’ e ‘proporre’ nuove tipologie di servizi ad imprese di vario tipo riuscendo così ad ottenere nuovi lavori ed anche con margini interessanti.
Aprire un call center all’estero conviene?
Il fenomeno della delocalizzazione produttiva con l’apertura di call center all’estero, è molto diffuso nel settore dei call center.
Sono nati molti call center in tutti i paesi del mondo, in particolare, grazie anche allo spostamento in paesi a più basso costo della manodopera : Costa Rica, Tunisia, Moldavia, India, Albania, Egitto, Argentina, ecc., rappresentano solo una piccola parte dei nuovi territori in cui i call center dei paesi occidentali hanno spostato piccole, medie e grandi strutture di questo tipo.
Nel corso degli ultimi anni, l’aumento del costo della manodopera in buona parte dei paesi elencati ha reso sempre meno conveniente l’azione di delocalizzazione.
In ogni caso, è bene effettuare un business plan orientato ai prossimi 5 o 10 anni per capire se c’è realmente la convenienza ad andare all’estero per aprire un’impresa simile.
Aprire un call center da dove cominciare.
Prima di avviare un’attività di questo tipo, è bene capire se si è in possesso delle competenze manageriali per gestire un’impresa simile.
Occorre da subito potere partire con un gruppo di clienti reali in grado di aiutare l’impresa nella sua fase di start up. Può quindi essere utile vedere questa guida su come aprire un call center.
Troppe volte i margini bassi ed i ritardi nei pagamenti rappresentano le principali criticità di questo settore e questi aspetti, stanno colpendo sia le grandi strutture che le piccole e medie realtà.
La concorrenza al ribasso dei prezzi in un mercato che talvolta appare ‘una giungla’ non aiuta spesso ad evidenziare le migliori professionalità.