Redigere un accordo di aumento del canone di locazione commerciale è un passaggio delicato che richiede attenzione, precisione e conoscenza delle normative vigenti. Un documento ben strutturato tutela sia il locatore che il conduttore, favorendo la trasparenza e prevenendo possibili controversie future. Prima di procedere, è fondamentale comprendere quali elementi inserire, quali clausole risultano essenziali e come formalizzare correttamente l’intesa tra le parti. In questa guida, vedremo passo dopo passo come stilare un accordo efficace, chiaro e conforme alla legge, offrendo suggerimenti pratici per affrontare con sicurezza questa importante procedura.
Come scrivere un accordo di aumento canone locazione commerciale
Per redigere un accordo di aumento del canone in una locazione commerciale è fondamentale innanzitutto comprendere il quadro normativo di riferimento. In Italia, la disciplina delle locazioni commerciali è regolata principalmente dalla Legge 392/1978 e successive modifiche, che prevedono tutele specifiche per il conduttore e pongono limiti precisi agli aumenti del canone durante la vigenza del contratto. Tuttavia, le parti possono accordarsi per modificare il canone, purché ciò avvenga in maniera consensuale e trasparente.
Il primo passo consiste nell’analizzare il contratto di locazione originario, verificando la presenza di eventuali clausole che disciplinano l’adeguamento o la revisione del canone, come quella relativa all’aggiornamento ISTAT. Se il contratto non contempla già una clausola specifica o se l’aumento richiesto supera i limiti previsti dall’aggiornamento ISTAT, sarà necessario procedere con la stesura di un accordo integrativo, che dovrà essere redatto per iscritto e sottoscritto da entrambe le parti. La forma scritta è essenziale non solo per ragioni di prova, ma anche per la validità stessa dell’accordo, che altrimenti potrebbe essere contestato.
Nella redazione dell’accordo bisogna innanzitutto identificare in modo preciso le parti coinvolte, riportando i dati completi sia del locatore sia del conduttore, così come gli estremi del contratto di locazione originario (data, durata, oggetto, ubicazione dell’immobile). È importante che l’accordo faccia esplicito riferimento al contratto originario, menzionando eventuali precedenti modifiche, per evitare ambiguità e collegare inequivocabilmente l’aumento del canone all’immobile specifico.
Un elemento centrale è la motivazione dell’aumento: anche se non obbligatoria ai fini di legge, una breve esposizione delle ragioni (come miglioramenti apportati all’immobile, mutamento delle condizioni di mercato, nuove esigenze delle parti) può facilitare la trasparenza e prevenire futuri contenziosi, dimostrando che l’accordo è frutto di una trattativa libera e consapevole.
La parte dispositiva dell’accordo deve indicare, in modo chiaro ed esplicito, il nuovo importo del canone, specificando se si tratta di un aumento a decorrere da una certa data e se si applicherà per tutta la durata residua del rapporto o solo per un periodo determinato. È opportuno precisare anche le modalità di pagamento, riportando eventuali variazioni rispetto alle condizioni originarie (ad esempio, scadenza mensile invece che trimestrale, diverso conto corrente, ecc.).
Un ulteriore aspetto da considerare riguarda gli adempimenti fiscali. L’accordo di aumento del canone costituisce una modifica contrattuale rilevante ai fini dell’imposta di registro, pertanto è necessario procedere alla registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla sottoscrizione, previa corresponsione dell’imposta calcolata sulla differenza del canone rispetto a quello precedentemente pattuito. Questo adempimento è fondamentale per evitare sanzioni e garantire la piena opponibilità dell’accordo anche nei confronti dell’amministrazione finanziaria.
Infine, la sottoscrizione delle parti deve avvenire contestualmente, possibilmente alla presenza di testimoni o con autenticazione notarile nel caso in cui il contratto originario abbia tale forma, per mantenere coerenza formale tra i documenti. Una volta completata la redazione, le parti devono conservare una copia conforme dell’accordo, allegandolo al contratto originario, così da mantenere traccia inequivocabile delle modifiche intervenute nel tempo.
In sintesi, scrivere un accordo di aumento del canone locativo in ambito commerciale richiede attenzione per gli aspetti normativi, chiarezza nella formulazione degli obblighi e delle condizioni, rispetto delle procedure fiscali e cura nella documentazione, allo scopo di tutelare entrambe le parti e prevenire possibili controversie future.
Fac simile accordo di aumento canone locazione commerciale
ACCORDO DI AUMENTO DEL CANONE DI LOCAZIONE COMMERCIALE
Tra
Il Sig./La Sig.ra ____, nato/a a il //____, residente in , C.F. (di seguito “Locatore”)
e
Il Sig./La Sig.ra ____, nato/a a il //, residente in ____, C.F. , in qualità di legale rappresentante della società , con sede in , P.IVA _____ (di seguito “Conduttore”)
premesso che
- in data // le parti hanno stipulato un contratto di locazione commerciale avente ad oggetto l’immobile sito in ____, identificato al Catasto Fabbricati del Comune di , foglio , particella , sub , della durata di anni, con scadenza il //____;
- il canone di locazione annuo pattuito ammonta a € ____, da corrispondersi in rate ____;
- le parti intendono concordemente modificare, a decorrere dal //__, l’importo del canone di locazione,
tutto ciò premesso,
si conviene e si stipula quanto segue:
1. Modifica del canone di locazione
//__, il canone annuo di locazione è fissato in € ____ (euro ___), da corrispondersi in n. _ rate ____ ciascuna di € ____, alle scadenze già previste dal contratto originario.
A decorrere dal2. Restanti condizioni
Restano invariati tutti gli altri termini e condizioni del contratto di locazione stipulato in data //, che qui si intendono integralmente richiamati.3. Registrazione
Il presente accordo sarà registrato a cura e spese di ____.Letto, confermato e sottoscritto.
Luogo , data //____
Il Locatore
Il Conduttore